Al peggio in alcuni paesi ti capita di diventare un “personaggio” da inserire nei loro racconti. Mai come in Birmania ci siamo trovati coinvolti in selfie con i locali. Uno sguardo e capivamo che ci tenevano alla foto. Ecco perché il fatto di chiacchierare e farsi fotografare era per loro nella normalità. Probabilmente non disturbati dai troppi turisti che tutti i giorni ti puntano l’obiettivo in faccia per una foto che magari mai guarderanno.
Un viaggio è anche divertirsi, e in modo particolare qui ci siamo rilassati e divertiti. Noi chiedevamo a loro di scattare una foto, e poi loro con lo smartphone testimoniavano con selfie la nostra “amicizia”. In questi momenti ci chiediamo come è possibile che nel mondo ci sia tanto odio, quando con un pò di semplicità tutto sembra possibile.